Giacomo Manzù

Bergamo 1908 - Ardea, Roma 1991

Dopo un’apprendistanto artigianale come intagliatore, doratore e stuccatore, influì sulla sua carriera d’artista lo studio delle porte di S.Zeno durante servizio militare passato a Verona.
Aggiornatosi a Parigi nel 1929, Manzù si stabilisce a Milano dove nel 1938 lo troviamo schierato sulle posizioni anitnovecentiste di Corrente assieme a Birolli e Sassu.
L’iniziale primitivismo che caratterizza le suo opere viene smorzato dalla scoperta di Medardo Rosso e dai frequenti viaggi a Parigi (la Parigi dei fuoriusciti). Le forme diventano meno stabili ed arcaiche per abbandonarsi a una maggiore sensualità luministica e plastica.
Celeberrima è la serie di Cardinali datata tra il ’38 e il 39, dove  figure dei religiosi ritornano a farsi statiche, arroccate nelle loro stole, parzialmente ambigue. Altre opere importanti, testimonianze poetiche della sua religiosità laica, sono i complessi scultorei che Manzù ha creato per le porte di S.Pietro in Vaticano, per il Duomo di  Salisburgo e per Saint Laurenz a Rotterdam.

 

 

Giacomo Manzù
Cardinale in piedi,
bronzo