Rachele Bianchi

Scultrice milanese autodidatta e costante, ha ripartito il suo interesse tra ceramiche decorate negli anni 50, bassorilievi e sculture a tutto tondo, anche monumentali .
Le ispirazioni dichiarate sono quelle di Manzù e Martini.
Molto più numerosi sono invece gli aggettivi usati dalla critica per caratterizzare la sua opera: si parla di medioevo ellenico, romanico, gotico, bizantino, anticlassicismo e ascendenza nordica. Forse questo gran numero di connotazioni stilistiche dovrebbero lasciare spazio ad un'osservazione semplice e diretta di questa scultura di donna che parla di donne, senza voler a tutti i costi attribuire ad un determinato influsso l'arcaismo, che, in realtà, pervade la stragrande maggioranza della scultura del Novecento. La sensibilità del XXI secolo guida l'uomo verso una raffigurazione di sè dolorosamente semplificata, non astratta, ma archetipica.

E Così sono le donne, gli uomini, le coppie di Rachele Bianchi, i loro mantelli che nascondono e proteggono hanno sollevato curiosità pisicoanalitiche e la loro lettura deve tener conto della componente religiosa.
Le opere di Rachele Bianchi sono protagoniste di un vivace carosello espositivo per la maggior parte connesso all'attività della galleria Ada Zunino di Milano, città nella quale l'artista tutt'ora risiede e opera.

 

 

 

Rachele Bianchi
L'abbraccio del Mondo,
bronzo
h. 70 cm
Rachele Bianchi
Compassione,
bronzo
Rachele Bianchi
Donna con i suoi sogni,
bronzo
h. 45 cm
Rachele Bianchi
Sconosciuto,
bronzo
Rachele Bianchi
L'Unione,
bronzo
h. 70 cm